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MAFFENINI S.r.l. - Consolidamenti & Restauri
CAROTAGGI, SONDAGGI, MICROCHIODATURE
La perforazione ed il carotaggio rotativi con utensili al diamante
sono eseguiti per prelievo di campioni, controlli di spessore,
passaggio di impianti, iniezioni, chiodature, inghisaggio di travi
e macchinari, posa in opera di travi per solai … Nel settore del
consolidamento e del restauro si eseguono fori e carotaggi di
strutture per chiodature, iniezioni, posa di catene. Il carotaggio
non trasmette vibrazioni, perciò consente di operare in ogni
situazione lavorativa, dall’abitazione civile ai monumenti ad
ambienti più impegnativi per condizioni ambientali o spessore
dell’intervento. Le macchine carotatrici agiscono come un
grosso trapano a colonna: la base viene solidamente fissata al
materiale da forare ed un motore elettrico o oleodinamico fa
ruotare sul proprio asse una corona diamantata (diam. 24-750
mm) raffreddata ad acqua. Su richiesta possono essere
realizzati diametri inferiori o superiori. Nel caso di interventi di
restauro o per particolari esigenze si può raffreddare il sistema
macchina e corona diamantata con un getto continuo di aria
compressa (carotaggi a secco). Per forare grossi spessori si
usano le carote continue (carotaggio continuo) costituite da una
serie di tubi cavi che si avvitano gli uni sugli altri fino al
raggiungimento della profondità voluta. Questo sistema
permette poi, ad esempio, l’inserimento di catene strutturali di
consolidamento degli stabili. I carotaggi di grosso diametro
sono eseguiti in tutti i casi in cui sia necessario creare
forometrie per gli impianti tecnologici. I fori possono inoltre
essere monitorati con sonda ottica.
L’IMPERMEABILIZZAZIONE TRAMITE LA TECNOLOGIA DELL’INIEZIONE consente il ripristino e la
manutenzione postuma del sistema impermeabilizzante tramite iniezioni localizzate di bentonite di sodio naturale
addittivata con ritardanti. La procedura di intervento prevede: la posa in opera da parte di personale specializzato di
iniettori metallici (doppio filetto MA14) in quantità da stabilire in base alle infiltrazioni, la loro sigillatura con resina
epossidica e successivamente l’iniezione di bentonite eseguita con adeguata pompa a bassa pressione in quantità da
stabilire in base all’assorbimento. Il lavoro si svolge effettuando una prima campagna di iniezioni sulla superficie oggetto
di intervento in punti segnalati e prestabiliti a cui segue una sospensione della lavorazione al fine di constatare la riuscita
dell’intervento. Si procede quindi con una eventuale seconda campagna di iniezioni. La bentonite di sodio a contatto con
l’acqua (ma è sufficiente anche la sola umidità del terreno) si idrata trasformandosi in un gel impermeabile all’acqua ed in
grado di espandersi sino a 16 volte il volume iniziale, rimanendo allo stato di gel. Se tale espansione viene
preventivamente contrastata con un getto di calcestruzzo o un riporto di terra, questa potenzialità rimane utilizzabile per
riparare, autonomamente e velocemente, ogni lesione provocata da assestamento o ritiro del calcestruzzo.